L'ANGOLO DI FABIENNE
GIAPPONE: FUKUSHIMA, CONDANNATA A DIVENTARE UNA CITTA' FANTASMA?
29.03.2011 - Gli abitanti della zona adiacente alla centrale la centrale cominciano a capire che non potranno probabilmente mai tornare a casa...
Decine di migliaia di pescatori e di agricoltori, che vivevano vicino alla centrale nucleare di Fukushima-Daiichi, cominciano a realizzare che potrebbero non tornare mai a casa. Quasi tre settimane dopo il sisma ed il tsunami all'origine della più grande catastrofe nucleare dopo quella di Chernobyl, nel 1986, la prospettiva di un superamento veloce della crisi sembra allontanarsi ogni giorno di più.
Le autorità giapponesi hanno fatto sapere oggi martedì che i suoli intorno alla centrale erano stati contaminati al plutonio. Una radioattività anormale era stata scoperta nelle acque che bagnano la costa di Fukushima, nelle verdure della regione e anche nell'acqua corrente distribuita a Tokio. Queste notizie hanno rilanciato l'angoscia dei giapponesi, ma è nelle vicinanze della centrale, tra i 200.000 residenti, che il timore, tinteggiato di incredulità, è il più vivo.
"Dire veramente a questi sinistrati che non possono rientrare"
"Queste terre appartenevano ai loro antenati ed il loro attaccamento ad esse è enorme. La prima tappa è dire veramente a questi sinistrati che non possono rientrare, ma le persone non arrivano ancora a rendersi alla ragione", spiega Tomo Honda, membro del consiglio comunale di Fukushima, coinvolto dal primo giorno nelle operazioni umanitarie.
Oltre i 28.000 morti e scomparsi, la catastrofe del 11 marzo ha causato l'evacuazione delle 70.000 persone che vivevano in un raggio di 20 km intorno alla centrale. I 130.000 altri , vivendo tra 20 e 30 km sono stati invitati a lasciare i luoghi o a non uscire di casa. Tokio si è rifiutata, fino ad oggi, ad estendere l'ordine di evacuazione a questa seconda zona, ma le pressioni in questo senso sono sempre più intense ed i periti giudicano la misura inevitabile.
Fukushima, un retrogusto di Chernobyl
All'angoscia, si aggiunge oramai un sentimento di isolamento. I servizi amministrativi di parecchie località della regione sono stati spostati, i trasportatori esitano a rischiarsi, il che provoca delle penurie, ed il quadro non dovrebbe migliorare molto presto. "Il tempo che prenderà la risoluzione di questo incidente non si misura in giorni o in settimane, ma in mese o anche in anni", avverte Robert Gale, professore di ematologia all'Imperial College di Londra che si è recato sui luoghi. L'universitaria contesta inoltre la legittimità delle raccomandazioni del governo agli abitanti di questa zona .
Dopo la catastrofe di Chernobyl, la regione è stata evacuata interamente sui 30 km e la maggior parte degli abitanti non ci hanno mai rimesso i piedi. Oggi, la vegetazione ha invaso tutto, le abitazioni sono delle rovine, non c'è più anima viva... e sono in molti a vederci ciò che aspetta Fukushima. La città e la sua regione si estendono in una zona piatta, costituita da campi e da foreste tra il Pacifico ed una catene di alte montagne.
"Abbiamo venduto le nostre terre per queste centrali elettriche"
Oltre la produzione di energia, nucleare e termica, pesca e agricoltura, in particolare coltura del riso e di frutti, sono le attività principali. Quando la vendita delle verdure prodotte nel settore è stata vietata, un coltivatore di 64 anni si è impiccato, secondo la stampa locale.
"Queste centrali nucleari producono dell'energia consumata a Tokio. Ed è per questo che queste persone sono in collera. Abbiamo venduto le nostre terre per queste centrali elettriche e, adesso, le persone di Tokio non acquistano più la nostra produzione agricola. Le persone si sentono traditte", dice Honda. "La maledizione delle persone di Fukushima, è che questo nome resterà associato alle radiazioni, forse nel mondo intero. È solo un pezzetino di campagna, ma tutti sanno oramai esattamente dove si trova", conclude.
Elaine Fecce (Reuters)
Tradotto per Biancheggiando da Fabienne Melmi.
http://www.20minutes.fr/article/696657/monde-japon-fukushima-condamnee-devenir-ville-fantome-
29.03.2011 - Gli abitanti della zona adiacente alla centrale la centrale cominciano a capire che non potranno probabilmente mai tornare a casa...
Decine di migliaia di pescatori e di agricoltori, che vivevano vicino alla centrale nucleare di Fukushima-Daiichi, cominciano a realizzare che potrebbero non tornare mai a casa. Quasi tre settimane dopo il sisma ed il tsunami all'origine della più grande catastrofe nucleare dopo quella di Chernobyl, nel 1986, la prospettiva di un superamento veloce della crisi sembra allontanarsi ogni giorno di più.
Le autorità giapponesi hanno fatto sapere oggi martedì che i suoli intorno alla centrale erano stati contaminati al plutonio. Una radioattività anormale era stata scoperta nelle acque che bagnano la costa di Fukushima, nelle verdure della regione e anche nell'acqua corrente distribuita a Tokio. Queste notizie hanno rilanciato l'angoscia dei giapponesi, ma è nelle vicinanze della centrale, tra i 200.000 residenti, che il timore, tinteggiato di incredulità, è il più vivo.
"Dire veramente a questi sinistrati che non possono rientrare"
"Queste terre appartenevano ai loro antenati ed il loro attaccamento ad esse è enorme. La prima tappa è dire veramente a questi sinistrati che non possono rientrare, ma le persone non arrivano ancora a rendersi alla ragione", spiega Tomo Honda, membro del consiglio comunale di Fukushima, coinvolto dal primo giorno nelle operazioni umanitarie.
Oltre i 28.000 morti e scomparsi, la catastrofe del 11 marzo ha causato l'evacuazione delle 70.000 persone che vivevano in un raggio di 20 km intorno alla centrale. I 130.000 altri , vivendo tra 20 e 30 km sono stati invitati a lasciare i luoghi o a non uscire di casa. Tokio si è rifiutata, fino ad oggi, ad estendere l'ordine di evacuazione a questa seconda zona, ma le pressioni in questo senso sono sempre più intense ed i periti giudicano la misura inevitabile.
Fukushima, un retrogusto di Chernobyl
All'angoscia, si aggiunge oramai un sentimento di isolamento. I servizi amministrativi di parecchie località della regione sono stati spostati, i trasportatori esitano a rischiarsi, il che provoca delle penurie, ed il quadro non dovrebbe migliorare molto presto. "Il tempo che prenderà la risoluzione di questo incidente non si misura in giorni o in settimane, ma in mese o anche in anni", avverte Robert Gale, professore di ematologia all'Imperial College di Londra che si è recato sui luoghi. L'universitaria contesta inoltre la legittimità delle raccomandazioni del governo agli abitanti di questa zona .
Dopo la catastrofe di Chernobyl, la regione è stata evacuata interamente sui 30 km e la maggior parte degli abitanti non ci hanno mai rimesso i piedi. Oggi, la vegetazione ha invaso tutto, le abitazioni sono delle rovine, non c'è più anima viva... e sono in molti a vederci ciò che aspetta Fukushima. La città e la sua regione si estendono in una zona piatta, costituita da campi e da foreste tra il Pacifico ed una catene di alte montagne.
"Abbiamo venduto le nostre terre per queste centrali elettriche"
Oltre la produzione di energia, nucleare e termica, pesca e agricoltura, in particolare coltura del riso e di frutti, sono le attività principali. Quando la vendita delle verdure prodotte nel settore è stata vietata, un coltivatore di 64 anni si è impiccato, secondo la stampa locale.
"Queste centrali nucleari producono dell'energia consumata a Tokio. Ed è per questo che queste persone sono in collera. Abbiamo venduto le nostre terre per queste centrali elettriche e, adesso, le persone di Tokio non acquistano più la nostra produzione agricola. Le persone si sentono traditte", dice Honda. "La maledizione delle persone di Fukushima, è che questo nome resterà associato alle radiazioni, forse nel mondo intero. È solo un pezzetino di campagna, ma tutti sanno oramai esattamente dove si trova", conclude.
Elaine Fecce (Reuters)
Tradotto per Biancheggiando da Fabienne Melmi.
http://www.20minutes.fr/article/696657/monde-japon-fukushima-condamnee-devenir-ville-fantome-
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