L'ANGOLO DI FABIENNE
GAS DI SCISTI: UNA BATTAGLIA MONDIALEM UNA NUOVA CATASTROFE PER L'AMBIENTE
par GlobalInfoAction Italia, samedi 12 novembre 2011, 12:12
I
gas di scisti conoscono attualmente un sviluppo straordinario negli
Stati Uniti. In Europa, le compagnie petrolifere cominciano ad
interessarsi seriamente a questa risorsa di gas non convenzionale. Il
loro sfruttamento causa una degradazione ambientalista
incommensurabile, gli ecologisti ed ambientalisti sono in allerta. È
con una certa discrezione che la corsa ai gas di scisti è appena cominciata in Francia. Il suo
sfruttamento potrebbe assicurarci un'indipendenza energetica costandoci
però un cocente disastro ambientalistico.
Pozzo di trivellatura nel giacimento di Barnett shale, Alvarado, Texas - Stati Uniti
© Greg Barnes
Gas di scisti: cos'è?
È
un gas naturale di cui la culla si trova nelle rocce madri organiche,
come gli scisti neri a grano fine. Le primizie della formazione di un
gas naturale sono la fotosintesi, processo secondo il quale i vegetali
utilizzano l'energia solare per trasformare il diossido di carbonio e
l'acqua in ossigeno ed in idrati di carbonio. Col passare della genesi e
del sovraccarico sedimentario, questi idrati di carboni generati dal
seppellimento dei vegetali e dai loro resti ingeriti dalle forme
animali, si trasformano in idrocarburi sotto l'effetto del calore
indotto dalla pressione. Questa quasi-percolazione incita una gran
parte del gas naturale a migrare dalle rocce madri verso le rocce più
porose tali il gres ed il calcare. Si chiamano "gas di scisti" quelli
che rimangono nelle rocce sedimentarie argillose molto compatte e molto
impermeabili, tali gli scisti, e che rinchiudono almeno dal 5 al 10% di
materia organica. Un'altra teoria quasi oziosa e detta
inorganica avanza l'ipotesi che gli idrocarburi non sono generati da
materie viventi nascoste, ma sarebbero stati rinchiusi nella Terra al
momento della sua formazione.
A parte alcuni rari paesi
che non hanno bacini sedimentari, possiamo trovare dei "shale gas"
pressappoco dovunque. Le riserve mondiali rappresenterebbero quattro
volte le risorse di gas convenzionale. Quindi, se si arrivasse a
sfruttarli, si potrebbe cambiare la distribuzione della geopolitica
legata alle energie fossili.
Questo sarebbe anche l'opportunità
per l'occidente di riprendere la mano di fronte alla Russia ed ai paesi
del Sud produttori di gas e di petrolio. Una posta importantissima davanti alla quale la preoccupazione ambientalista farà magra figura. La
rivelazione di tali giacimenti sfruttabili rappresenta, per la società
energivora di nuova generazione, una manna considerevole: del gas
nel sottosuolo da un'estremità all'altra del pianeta, migliaia di
miliardi di metri cubi in Europa, sette volte di più in Nordamerica ed
ancora oltre in Asia e presumibilmente in quantità astronomica in
Australia. Dei decenni di spreco energetico sono infine
possibili senza ricorso alle energie alternative e rinnovabili... abbiamo di
che rallegrarci!
Una soluzione ecologicamente finale
Questi
tipi di gas sono detti non convenzionali perché non possono essere
sfruttati con i metodi di produzione classici. Sono oggi prodotti in
grande quantità negli Stati Uniti dove rappresentano già più del 10%
della produzione di gas contro solamente l' 1% nel 2000.
In
Nordamerica, dove tutto ciò che è sfruttabile è sfruttato senza
vergogna, l'infatuazione per questa nuova provvidenza è stata favorita
da una regolamentazione ambientalista meno costrittiva, un diritto di
proprietà privata estesa al sottosuolo, il debole costo delle
trivellature associate ai progressi tecnologici , il tutto aiutato
dagli incitamenti fiscali.
Un tale sfruttamento
devastante è reso possibile solamente grazie alla tecnica di
fratturazione idraulica delle rocce, così come ad un recente
miglioramento dei metodi di estrazione, in particolare per trivellatura
orizzontale. I gas di scisti essendo dispersi nella roccia
impermeabile, è dunque necessario perforare innumerevoli pozzi
fratturando la roccia . Ogni pozzo sfruttabile lo è solamente
brevemente, uno successivo deve dunque essere perforato alcune
centinaia di metri più in là, e così via…
A due o
tremila metri di profondità, la riunione delle "micro-tasche" con
l'aiuto di un esplosivo per ciascuna delle brecce occasiona un vero
sisma. La fratturazione si fa con l'aiuto di una miscela di acqua in
grande quantità, di sabbia e di temibili prodotti chimici propulsi ad
altissima pressione, 600 bar, metodo che genera la risalita del gas
alla superficie con una parte del temibile liquido di fratturazione.
Ogni "frack" necessita quasi 15 000 metri cubi di acqua, (o 7 a 15
milioni di litri), un pozzo potendo essere fratturato fino a 14
volte.
Dunque l'impatto ambientalista non è neutro .
L'acqua utilizzata deve poi essere trattata perché spesso è salata e
contiene dei metalli pesanti. La moltiplicazione delle trivellature e
delle reti di pipe affetta gravemente i paesaggi, tanto più che la zona
di drenaggio intorno ai pozzi essendo debole, ci può essere un pozzo
ogni 500 metri.
Secondo un rapporto realizzato l'anno scorso dall'EPA (Agenzia americana di Protezione dell'Ambiente), l'attività
del giacimento di Barnett Shale, nel nord del Texas, inquina più di
tutto il traffico automobile di questa città di 725 000 abitanti. Sotto
la città di Forte Worth, miliardi di metri cubi di gas sono estratti
ogni mese dai profondi strati di rocce di scisti, e dei torrenti di
gas sono drenati da migliaia di camion. E se gli abitanti ritrovano
anche la presenza del gas all'uscita dei loro rubinetti, è che l'acqua
contiene delle tracce di prodotti chimici iniettati nei pozzi.
Sul
continente europeo, i bacini più interessanti sono localizzati in
Europa del Nord e dell'est e più al sud, particolarmente in Francia nel
bacino del Sud-est. Il consorzio Gash, al quale partecipa IFP Energies
Nouvelles, s'impegna a stabilire una cartografia di questo tipo di
risorse. Total ha appena ottenuto un permesso di esplorazione nella
regione di Montélimar. Alcun permesso è stato avuto anche in Svezia da
Shell, in Germania da Exxon Mobil, in Polonia, così come in Lituania.
Bisogna notare che l'impatto sull'ambiente non sarà dello stesso ordine
nella piccola e vecchia Europa che negli Stati Uniti che possiedono
degli spazi liberi immensi. L'argomento qui presta dunque a
dibattito sapendo che sarà illusorio imporre delle tecniche di
sfruttamenti razionali e rispettose dell'ambiente.
Seguendo
il nostro motto di sfruttare la Terra fino al midollo, andiamo dritto
ad un'infatuazione erculea della così vasta e così complessa macchina
climatica, e la Francia non si risparmierà di partecipare. Alla chiave:
un'indipendenza energetica che vale bene una catastrofe ambientalista
finale e riuscita.
Fonte: Notre-planete.info
Traduzione: Fabienne Melmi.
Bene. Anzichè evolverci, peggioriamo. Mi sembra cosa cosa buona e giusta.
RispondiEliminaPurtroppo hai proprio ragione...
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