L'ANGOLO DI FABIENNE

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Sicurezza nucleare: un aumento degli incidenti significativi del 18% nel 2009

Gli errori umani e relativi alla organizzazione erano all'origine del 85% degli eventi significativi per la sicurezza nucleare nel 2009 secondo l'IRSN.



Mentre Eric Besson, ministro dell'energia, si rallegra del funzionamento, nel cuore dell'inverno, dell'integralità del parco nucleare francese, (58 reattori), il rapporto sulla sicurezza nucleare nel 2009 pubblicato dall'istituto di radioprotezione e di sicurezza nucleare (IRSN) il 4 gennaio scorso non è per niente allegro.

Se l'IRSN nota ''che nessuno incidente ha avuto conseguenza importante per lo stato dell'installazione, l'ambiente, la salute dei lavoratori e della popolazione'', 713 eventi significativi per la sicurezza sono stati constatati sul parco di reattori durante l'anno 2009, ossia il 14% in più che nel 2008. Del resto questi eventi sarebbero in costante aumento dal 2005 .

Nel 2009, 95 eventi sono stati classificati al livello 1 della scala internazionale INES, su 7 livelli, contro 72 nel 2008 e 55 nel 2007. L'incidente accaduto sul sito di Cruas il 2 dicembre 2009 (perdita totale del circuito di raffreddamento dei sistemi importanti per la sicurezza del reattore n°4) è stato in quanto a lui classificato al livello 2. Un altro incidente è stato classificato al livello 2: quello accaduto nella centrale di Flamanville (ennesima contaminazione accidentale di un operatore durante un controllo gammagrafico).

Degli errori umani e relativi alla organizzazione per l'85% degli eventi significativi per la sicurezza

'' Il modo di sfruttare un reattore è un fattore determinante per assicurare continuamente un livello di sicurezza che soddisfi, l'IRSN constata che '' i rischi di sfruttamento e le difficoltà tecniche restano numerose''.

I difetti, in materia di qualità degli interventi di manutenzione (preparazione insufficiente di interventi, realizzazione scorretta o controlli mancanti a causa delle logiche tipicamente aziendali), e le difficoltà di appropriazione dei referenziali di sfruttamento per i gestori delle centrali, fanno parte delle problematiche maggiori. È un fattore importante di mancanza di conformità nelle specificazioni tecniche di sfruttamento di cui il numero è sempre molto elevato ''.

Così il 85% degli eventi significativi ha per origine un errore dovuta all'organizzazione umana, con disparità importanti da una centrale all'altra. Parecchi piani di azione elaborati al livello nazionale sono stati messi in opera allo scopo di migliorare le pratiche le ed i modi di management. Se questi piani siano effettivamente di natura tale da migliorare la sicurezza dello sfruttamento e la radioprotezione, in realtà la loro reale efficacia dipende dal modo di cui ogni centrale li valuta e li attua.

Nel 2009, il 40% degli errori sono di primo livello, cioè errori che riguardano le attività degli attori di prima linea, per esempio errori di gesto, confusioni di materiali, di locali o di reattori, dimenticanze o trasgressione di regole, volontari o no''. Il 35% sono errori nella diagnosi di situazioni, 28% sono errori nella redazione, il controllo o l'aggiornamento della documentazione operativa o dei difetti nella sua utilizzazione, 25% sono errori legati all'organizzazione ed alle prestazioni delle centrali riguardo la preparazione e la pianificazione delle attività, 20% sono errori nei processi di controllo durante ed al termine di interventi ed il 20% sono eventi che rivelano dei difetti di conoscenze dei fenomeni fisici, dell'installazione, dei materiali o dei referenziali.

Condizioni di sfruttamento estreme.

L' IRSN nota anche che ''un altro fattore importante di rischi risiede nelle condizioni di sfruttamento molto costrittive e tese imposte dagli obiettivi di produttività del parco, in particolare durante gli arresti di reattori per manutenzione e ricaricamento, durante i quali si constata un numero importante di eventi significativi ''.
Ogni 12 o 18 mesi, ogni reattore si ferma per alcune settimane per realizzare delle operazioni di manutenzione e di ispezione e per ricaricare il combustibile. ''Il gestore si organizza ogni anno per porre le manutenzioni dei reattori durante i periodi dell'anno meno tesi per l'equilibrio offerta/domanda di elettricità questo richiede un'organizzazione industriale delicata durante i periodi in cui si concentrano le manutenzioni'', spiega il Ministero dell'energia. Ma nel novembre 2009, 18 reattori sui 58 che conta il parco francese sono andati in arresto, in pratica, contemporaneamente.

Sophie Fabréga

Fonte dell'articolo: http://www.actu-environnement.com/ae/news/incidents-nucleaires-surete-maintenance-entretien-defaillances-11724.php4

Commenti

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  2. Segnala a Fabienne tutti i recenti sviluppi sulla fusione fredda, ben documentati nel mio blog, essendo in contatto col gruppo di ricercatori del Dipartimento di Fisica di Bologna che ha controllato l'efficienza del reattore Ni-H Focardi-Rossi.
    Gira voce, ma attendibile, che si stia già costruendo una centrale a fusione fredda (dell'ordine di centinaia di MW) in un altro paese europeo. Parliamo di energia 100% pulita a un costo straconcorrenziale. Attualmente il prototipo, che genera 10KW consumando poche centinaia di W, costa circa 20.000€.
    Una vera rivoluzione è alle porte, anche per i paradigmi scientifici oggi accreditati: si sta scrivendo tutta una nuova pagina sulla fisica... che porterà un giorno anche alla riabilitazione, su base scientifica, dell'antica alchimia (un protone in più nel nucleo et voilà: il piombo è oro!). Del resto la biologia stessa ha ormai accertato che avvengono trasmutazioni nucleari anche negli organismi viventi, nei nostri sessi corpi (36°C), mentre fino a ieri la fisica ci diceva che potevano avvenire solo nelle stelle (a milioni di gradi e ad altissime pressioni) oppure, in prospettiva, nelle centrali a fusione di cui si parla da anni, come quell'Iter che verrà costruita in Francia (sempre che non venga bruciata in partenza dalla fusione fredda a questo punto). Ciao

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  3. Ciao Daniele
    La fusione fredda deve fare ancora progressi.. in Francia l'esempio dell'ITER, di cui la costruzione non finisce mai... ma il prezzo aumenta sempre...
    Abbiamo alternative reale al nucleare, che si tratta di mare, di sole e di vento, qui c'è tutto... Sviluppiamo queste .

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  4. No Fabienne, che c'entra Iter. Quello è il prototipo di una centrale a "fusione calda", cioè ad altissime temperature. Lì gli scienziati mirano a riprodurre quello che avviene all'interno del sole per far fondere gli atomi tra loro.
    Qui si parla di fusione fredda! Che non ha nulla a che fare con l'energia nucleare, né con le centrali a fissione di oggi né con quelle a fusione di domani. È energia pulita ed economica da fonti assolutamente rinnovabili e inesauribili. Niente scorie, niente radiazioni, niente centrali megagalattiche. Un'altra era, insomma, dove fusione fredda, solare eolico convivono insieme.

    P.S. parliamo di alchimia praticamente, solo che ci sta arrivando la scienza adesso.

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