MIA NONNA E LA PILLOLA RU486





 














Dopo la pillola del "giorno dopo" e la pillola RU486 ecco arrivare anche la pillola "cinque giorni dopo".

Quando leggo queste cose provo tanta tristezza soprattutto da quando sono diventata mamma. Sono convinta che nel momento stesso in cui spermatozoo e cellula uovo si uniscono quella sia già vita, sia già un uomo. Non penso che in tre mesi cambi poi molto. Credo anche che sia normale negare questa evidenza altrimenti non potrebbe sussistere la pratica dell'aborto.





















 

Una volta mi è capitato di parlare con una consulente dell'Asl che tiene i colloqui con le donne che hanno intenzione di abortire, cerca di capirne le motivazioni prima di dare loro l'autorizzazione all'intervento. Mi ha detto che dietro questa scelta c'è sempre molta sofferenza anche se negli ultimi anni ha incontrato anche molta superficialità e disconoscimento del valore della vita: aborto alla stregua di togliersi l'appendicite. Mi ha parlato di donne alla terza interruzione perchè non è ancora il momento di mettere su famiglia. Donne in cariera, donne abbandonate, gravidanze a rischio handicap, ragazze madri. Donne che semplicemente hanno cambiato idea.

Quando penso a questo, penso, che bisognerebbe intervenire a priori. 





Lo stato ma soprattutto la Chiesa dovrebbero fare una politica di prevenzione e non parlo solo di preservativo. Intendo che stato e Chiesa dovrebbero prendersi carico di questi bimbi non voluti. Si dovrebbero creare, pubblicizzare dei luoghi pronti ad accogliere questi bimbi (non semplici orfanatrofi), rendere rapide e veloci le pratiche di adozione così che l'aborto non sia più la prima scelta. Se entrasse nella nostra cultura questa "abitudine" a portare avanti la gravidanza perchè una volta nato al bambino non verrà fatto mancare nulla, saremmo già a buon punto.


Quando penso all'aborto mi viene in mente mia nonna.
Mia nonna Pia e la sua nuvola di capelli bianchi, il suo sorriso dolce, il suo animo generoso. Abitava vicino al cimitero in una piccola casa con due stanze. Mio nonno faceva il muratore, avevano tre figli e facevano i salti mortali per far quadrare il bilancio familiare. Un aiuto consistente era dato dalla cognata che ai tempi aveva un piccolo "generi alimentari" e poteva permettersi di fare credito ai parenti del marito. La situazione precipita: nel novembre del 48 mia nonna scopre di essere ancora incinta. A questo punto le bocche da sfamare sono troppe e la cognata non è più disposta a fare credito: "se non abortisci io non ti posso più aiutare". Anche le vicine di casa facevano a gara nel convincerla ad abortire. Mia nonna però ha una sola risposta per tutti: "Ha magnato 'l terzo, magnerà anche 'l quarto". L'8 luglio 1949 nasce il bambino. La cognata indignata non fa più credito, mia nonna si trova dei lavoretti come sarta e ogni mattina fa 10 km a piedi per andare in una bottega che accetta di essere pagata a rate. Poi gli anni difficili del dopo guerra passano: i figli più grandi iniziano a lavorare e vengono saldati tutti i debiti.



















Ah! dimenticavo, quel bambino, il quarto, era mio padre.


Commenti

  1. Capisco.. anche a me l'argomento mette tristezza.. Io credo che forse non sarei mai in grado di abortire, però allo stesso tempo capisco che in certe situazioni ci sono poche altre scelte. Comunque io non conterei troppo su Stato e Chiesa. In particolare sulla Chiesa, un'istituzione che come prevenzione predica l'astinenza e condanna il preservativo..

    Buon weekend tesoro!

    (Ehi.. ma quella splendida ragazza nella foto sei tu??)

    RispondiElimina
  2. E' un post interessante.
    Dal mio punto di vista di bambina, che guarda ancora il mondo con occhi spalancati e spaesati, sono favorevole all'aborto. Almeno, sono dell'idea che non si dovrebbe vietare, che tutte debbano avere la possibilità di abortire. Sono contraria alla superficialità nella decisione, come hai scritto tu. Questo forse si, è uno schifo.
    Io credo che comunque ci penserei tantissimo...Sono favorevole è vero, ma non sono sicura lo farei..forse si, ma chissà come mi sentirei dopo.
    I bambini sono stupendi. Però...
    Bisognerebbe usare di più i contraccettivi, su questo sono d'accordissimo.
    Scriverei ancora e ancora altre cose :) ma poi farei troppo caos...!
    La storia di tua nonna è...non so che aggettivo mettere! Commuove un po'! E' una bella storia.

    Ma la ragazza nella foto?? :) :)

    RispondiElimina
  3. che gran bel post questo..interesasnti impegnativi cm sempre.. forse t scrivero sempre lestesse cose ma è cosi. e poi.. bellissima la parentesi su tua nonna..donne d altri tempi..donne che nel loro piccolo hanno fatto storia.. i n qst caso la tua!!!

    RispondiElimina
  4. Bel post, completamente condivisibile: credo che gli adulti dovrebbero sempre proteggere i più deboli ed i più indifesi e chi è più indifeso di un bambino non ancora nato? Bisogna pensarci prima quando è possibile, e quando non lo è (ad esempio nel caso di uno stupro), il bambino non ha,comunque, nessuna colpa, quindi, se proprio non lo si vuole, almeno lo si affidi allo Stato, che, anche se lentamente, troppo lentamente, lo affiderà a qualcuno che lo amerà intensamente.

    RispondiElimina
  5. Sì, mette tristezza anche a me. Rubare una vita ad un essere che presto comincerà ad evolversi per diventare uomo o donna che sia. Prendere una pillola è come abortire. Dovrebbe esser reato. Ma non lo è.

    Complimenti a tua nonna che ha avuto la forza di tenersi quel suo quarto figlio. Ha riavuto un po' la sua rivincita verso la cognata.

    RispondiElimina
  6. Grazie a tutte per i vostri commenti, mi avete fatto commuovere, scrivere di mia nonna è per me una grande emozione e sono contenta vi sia piaciuta la sua storia. SI, quella nella foto sono io con mio padre e mia nonna!!! E' una foto di 12 anni fa!!! Grazie ancora per le vostre parole, grazie.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari