IL PRANZO E' SERVITO
















 


Ieri dopo tanto tempo mi è capitato di dover restare a pranzo fuori. Così ho comprato un panino e sono andata in un parco dove ho mangiato sotto l'ombra di un grande pino. Mentre ero lì sola soletta mi è venuto in mente mio padre. Mio padre che non ha mai saltato un pranzo in famiglia. Mio padre a tavola che per la milionesima volta ripete quanto sia immportante mangiare tutti insieme. Anche quando facevo l'università e a causa delle lezioni restavo a pranzo fuori sapevo che gli avrei dato un dispiacere. A me questa cosa faceva arrabbiare ma arrabbiare proprio tanto. Da brava adolescente cercavo sempre di fare o dire tutto il contrario di ciò che faceva o diceva mio padre. Quindi il suo attaccamento al pranzo in famiglia era per me fonte di scontro e discussione.

"Ma possibile che anche se lavori lontano smetti un ora prima per tornare a pranzo?" (premesso che mio padre lavora in proprio).
"Chiara, il momento più importante della giornata sono i pasti e io li passo in famiglia".
"Ho capito ma non moriva nessuno se oggi non tornavi........".
"Invece si, io volevo tornare, non mi interessa perdere un ora di lavoro"
"Si... si... ma se io farò un lavoro che non mi permetterà di tornare a casa cosa faccio? mi uccido?".
"No, e i giorni che potrai farlo tornerai".

Sono passati dieci anni. E ora eccomi qui, per fortuna faccio un lavoro che mi permette di tornare a pranzo e come mio padre faccio i salti mortali per stare con la mia famiglia. Quando come oggi non ci riesco mi sento triste e penso di non aver fatto abbastanza. E così eccomi qui sotto un pino a pensare all'importanza del pranzare insieme, al rito di ritrovarsi a casa a preparare il pranzo, raccontarsi, mangiare di corsa lasciando tutto sporco con i piatti da lavare e uscire con il pensiero di ritrovarsi tutto il casino alla sera. Ma tutta questa fatica, gli sbuffi e la stanchezza non intaccano la gioia che provo nel rientrare a casa e vedere il sorriso delle mie bimbe e di Riccardo. Insomma aveva ragione mio padre... ma se lo doveste incontrare non glielo dite... è una questione di orgoglio e amor proprio!!!!



Commenti

  1. Io la penso un pò come tuo padre. Ma lo penso perchè non posso mai mangiare con la mia famiglia. Ci ritroviamo solo il sabato e la domenica e ti dirò durante la settimana, quando pranzo da sola, mi sento così triste.. mangiare sola, con la tv accesa o sfogliando un giornarle, mi rattrista sempre...

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  2. li ricordo proprio bene i suoi discorsi, ancora li fà!! e in questo modo è riuscito a trasmettermi la gioia dello stare insieme, la bellezza del condividere i momenti della giornata... così, quando ho lezione dalle 12 alle 16 mi si fà il mondo nero,però una cosa positiva c'è: il non dover lavare i piatti!!!

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  3. cara Erica... le verità molte volte le scopriamo sulla nostra pelle... purtroppo la società in cui viviamo non ci aiuta a mantenere questa abitudine tutta italiana che è il pranzo in famiglia... ritengo che purtroppo sia un abitudine in estinzione e questo mi rattrista molto.

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  4. cara gallina... finalmente tocca a te sorbirti le prediche!!!! ah ah ah

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